
“..., che è un programma di pace, di libertà, di difesa degli
interessi dei lavoratori, e vi diciamo: lottiamo uniti per la
realizzazione di questo programma… Fascisti della vecchia guardia!
Giovani fascisti! Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere
insieme a voi ed a tutto il popolo italiano per la realizzazione del
programma fascista del 1919, e per ogni rivendicazione che esprima un
interesse immediato, particolare o generale, dei lavoratori e del popolo
italiano. Siamo disposti a lottare con chiunque voglia davvero battersi
contro il pugno di parassiti che dissangua ed opprime la Nazione e
contro quei gerarchi che li servono… Solo la unione fraterna del popolo
italiano, raggiunta attraverso la riconciliazione tra fascisti e non
fascisti, potrà abbattere la potenza dei pescicani nel nostro paese e
potrà strappare le promesse che per molti anni sono state fatte alle
masse popolari e che non sono state mantenute. Sono questi grandi
magnati del capitale che impediscono l’unione del nostro popolo,
mettendo fascisti e antifascisti gli uni contro gli altri, per
sfruttarci tutti con maggiore libertà.”
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n. 8 dell’agosto 1936 di “Lo Stato Operaio”(rivista teorica del
PCd’I) “Per la salvezza dell’Italia, riconciliazione del popolo
italiano!”, firmato da tutti (64) i principali dirigenti comunisti, con
Togliatti primo firmatario.
Poco più di due mesi prima Il Patto d'Acciaio (in tedesco Stahlpakt), un accordo tra i governi del Regno d'Italia e della Germania nazista, fu firmato il 22 maggio 1939 dai rispettivi ministri degli Esteri Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop. Venne stipulato a Berlino nella Cancelleria del Reich, alla presenza di Hitler e dello Stato Maggiore tedesco. Oltre un anno dopo, tra il 24 e il 29 settembre 1937, Mussolini incontrerà Hitler.